Studi recenti nelle neuroscienze sulla coscienza collegati alla psicoanalisi Freudiana
- Maurizio Silvestri
- 3 apr
- Tempo di lettura: 6 min
Aggiornamento: 6 apr

Recenti progressi nelle neuroscienze hanno iniziato a intersecarsi con i concetti della psicoanalisi freudiana, offrendo riscontri empirici su meccanismi che rispecchiano teorie come l’inconscio, la rimozione, i meccanismi di difesa e l’elaborazione emotiva. Di seguito una sintesi delle scoperte neuroscientifiche e della loro rilevanza per la psicoanalisi freudiana:
1. La Default Mode Network (DMN) e l’inconscio
- Neuroscienze: La DMN (corteccia cingolata posteriore, corteccia prefrontale mediana) si attiva durante il riposo, i pensieri autoreferenziali e i ricordi autobiografici. È collegata al "vagare della mente" e alla generazione di narrative interne.
- Collegamento freudiano: La DMN potrebbe essere la base neurologica dell’"inconscio dinamico", dove risiedono desideri e ricordi rimossi. La sua attività a riposo riflette l’idea freudiana di processi inconsci che influenzano il comportamento.
- Applicazione: Tecniche come le libere associazioni o l’analisi dei sogni potrebbero coinvolgere la DMN per accedere a contenuti inconsci.
- Studi: Raichle et al. (2001) sulla DMN; Carhart-Harris & Friston (2010) sugli effetti degli psichedelici sulla rigidità della DMN.
2. Elaborazione predittiva e rimozione
- Neuroscienze: Il cervello prevede gli input sensoriali, minimizzando gli "errori di previsione". Sopprimere informazioni dissonanti (es. ricordi traumatici) segue la logica dell’inferenza bayesiana.
- Collegamento freudiano: La rimozione come meccanismo di difesa per evitare l’ansia da conflitti interni (es. "rimozione primaria" in Freud).
- Applicazione: La resistenza in terapia potrebbe riflettere sforzi neurali per mantenere previsioni disadattive. La psicoanalisi aggiornerebbe queste previsioni attraverso l’insight.
- Studi: Friston (2018) sul predictive coding; Anderson & Huddleston (2021) sulla soppressione dei ricordi.
3. Riconsolidamento della memoria e cambiamento terapeutico
- Neuroscienze: Richiamare un ricordo lo rende modificabile, consentendo un riconsolidamento con nuovi contesti emotivi (interazioni amigdala-prefrontale).
- Collegamento freudiano: Rivedere ricordi rimossi in terapia per alterarne la valenza emotiva (es. abreazione).
- Applicazione: Tecniche come l’interpretazione del transfert sfrutterebbero il riconsolidamento per riformulare esperienze traumatiche.
- Studi: Nader et al. (2000) sul riconsolidamento; Lane et al. (2015) sulla modulazione della memoria in terapia.
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4. Teoria del doppio processo e dinamiche Es/Io
- Neuroscienze: Processi rapidi e automatici (sistema limbico) vs. processi lenti e controllati (corteccia prefrontale).
- Collegamento freudiano: Es (pulsioni impulsive) vs. Io (mediazione con la realtà). Errori come i "lapsus freudiani" emergono quando i sistemi automatici prevalgono.
- Applicazione: Rafforzare la regolazione prefrontale (Io) per gestire impulsi (Es).
- Studi: Kahneman (2011) sul Sistema 1/Sistema 2; Solms (2021) sull’integrazione neuropsicoanalitica.
5. Interocezione e sintomi somatici
- Neuroscienze: L’insula e la corteccia cingolata anteriore elaborano stati corporei interni. Una disregolazione è legata a sintomi somatici.
- Collegamento freudiano: I disturbi di conversione (es. "isteria") come conflitti inconsci manifestati fisicamente.
- Applicazione: Lavorare sulla consapevolezza interocettiva in terapia per ridurre la somatizzazione.
- Studi: Critchley et al. (2004) sull’interocezione; Fotopoulou & Tsakiris (2017) sulla consapevolezza corporea in psicoanalisi.
6. Neuroplasticità e cambiamenti strutturali nella terapia
- Neuroscienze: La psicoterapia induce cambiamenti neuroplastici (es. aumento del volume ippocampale, connettività prefrontale).
- Collegamento freudiano: Freud sosteneva che l’analisi modifica strutturalmente la psiche, concetto supportato oggi da dati neurali.
- Applicazione: Neuroimaging per monitorare i progressi terapeutici (es. ridotta iperattività dell’amigdala nell’ansia).
- Studi: Kandel (1998) su psicoterapia e neuroplasticità; Buchheim et al. (2012) su cambiamenti fMRI post-analisi.
7. Ricerche sui sogni ed elaborazione emotiva
- Neuroscienze: Il sonno REM facilita l’elaborazione di memorie emotive (dialogo amigdala-ippocampo). I sogni integrano esperienze affettive.
- Collegamento freudiano: I sogni come "via regia verso l’inconscio", sebbene oggi si enfatizzi la regolazione emotiva più che l’appagamento di desideri.
- Applicazione: Analizzare i sogni per esplorare conflitti irrisolti (es. teoria della simulazione delle minacce).
- Studi: Hobson & Friston (2012) sui sogni predittivi; Perogamvros et al. (2013) su sogni ed estinzione della paura.
Sfide e direzioni future
- Metafora vs. meccanismo: Concetti freudiani (es. "libido") non sono direttamente mappabili su substrati neurali, ma possono ispirare ipotesi (es. sistemi di ricompensa dopaminergici).
- Dialogo interdisciplinare: Collaborazioni neuro-psicoanalitiche (es. Mark Solms) uniscono esperienza soggettiva e dati oggettivi.
- Critiche: L’approccio non empirico di Freud contrasta con il rigore neuroscientifico, ma quadri moderni (es. neuroscienze affettive) offrono punti di contatto.
Conclusione
Le neuroscienze moderne forniscono strumenti per esplorare concetti freudiani come la rimozione, le pulsioni inconsce e i meccanismi terapeutici. Sebbene i modelli di Freud non siano letteralmente circuiti neurali, le sue intuizioni su motivazioni e conflitti umani trovano nuova rilevanza in sistemi come la DMN, l’elaborazione predittiva e il riconsolidamento della memoria. Integrare questi campi potrebbe arricchire sia la pratica psicoanalitica che la ricerca neuroscientifica.
La psicoanalisi Freudiana e i recenti studi sulle neuroscienze - alcuni spunti su come connettere le recenti scoperte con i concetti sviluppati nell'opera di Freud.
1. La Default Mode Network (DMN) e l’inconscio
Neuroscienze: La DMN (coinvolgente aree come la corteccia cingolata posteriore e la corteccia prefrontale mediana) si attiva durante il riposo, i pensieri autoreferenziali e la rievocazione di ricordi autobiografici.
Collegamento freudiano: Freud descrive l’inconscio come una parte vasta e attiva della vita psichica, in cui risiedono desideri e ricordi rimossi.
Citazione:
“L’inconscio è la parte più vasta della vita psichica e la vera realtà psichica.”
– Freud, L’interpretazione dei sogni (1900)
Nota: L’attività della DMN durante il “vagare della mente” richiama l’idea di un inconscio dinamico, in cui contenuti rimossi influenzano il comportamento.
2. Elaborazione predittiva e rimozione
Neuroscienze: Il cervello utilizza processi di inferenza bayesiana per prevedere gli input sensoriali e minimizzare gli errori di previsione, sopprimendo informazioni dissonanti.
Collegamento freudiano: La rimozione è intesa come un meccanismo difensivo attraverso il quale l’Io esclude dalla coscienza contenuti indesiderati o traumatici.
Citazione:
“La rimozione è un atto che si compie nell’Io e che consente di sottrarre all’accesso cosciente rappresentazioni indesiderabili.”
– Freud, Metapsicologia (1915)
Nota: La dinamica predittiva del cervello si integra con il concetto freudiano di rimozione, evidenziando come l’Io gestisca e moduli i contenuti interni per mantenere un equilibrio psichico.
3. Riconsolidamento della memoria e cambiamento terapeutico
Neuroscienze: Il riconsolidamento della memoria implica che, richiamando un ricordo, esso diventa suscettibile a essere modificato e aggiornato con nuovi contesti emotivi.
Collegamento freudiano: Freud sosteneva che rivivere e analizzare ricordi emotivi potesse portare a una trasformazione della loro valenza, elemento chiave del processo terapeutico (abreazione).
Citazione:
“Ricordare è rivivere con tutte le emozioni. Solo allora il ricordo può essere modificato.”
– Freud, Studi sull’isteria (1895)
Nota: Il processo di riconsolidamento supporta l’idea che la terapia psicoanalitica favorisca la rielaborazione dei ricordi traumatici, consentendo una nuova integrazione emotiva.
4. Teoria del doppio processo e dinamiche Es/Io
Neuroscienze: Il cervello opera attraverso processi rapidi e automatici (sistema limbico) contrapposti a processi più lenti e controllati (corteccia prefrontale).
Collegamento freudiano: Freud suddivide la psiche in Es (pulsioni impulsive) e Io (la parte che media con la realtà).
Citazione:
“L’Io non è padrone in casa propria.”
– Freud, Introduzione alla psicoanalisi (1917)
Nota: Le dinamiche che emergono dalla teoria dei due sistemi nelle neuroscienze trovano un parallelo nella lotta interna tra Es e Io, con i “lapsus” o comportamenti impulsivi che emergono quando i sistemi automatici prevalgono.
5. Interocezione e sintomi somatici
Neuroscienze: L’insula e la corteccia cingolata anteriore sono fondamentali nell’elaborazione degli stati corporei interni e nella percezione del dolore e delle emozioni, con una loro disregolazione che può portare a sintomi somatici.
Collegamento freudiano: Freud ha interpretato i sintomi isterici come manifestazioni fisiche di conflitti psichici irrisolti.
Citazione:
“I sintomi isterici sono espressioni simboliche di rappresentazioni rimosse.”
– Freud, Studi sull’isteria (1895)
Nota: Le recenti evidenze neuro-scientifiche sull’interocezione forniscono una base biologica alla somatizzazione descritta da Freud.
6. Neuroplasticità e cambiamenti strutturali nella terapia
Neuroscienze: La psicoterapia è in grado di indurre cambiamenti neuroplastici, come un aumento del volume dell’ippocampo e una maggiore connettività prefrontale, evidenziando un vero e proprio rimodellamento cerebrale.
Collegamento freudiano: Freud ipotizzava che il percorso terapeutico potesse portare a una ristrutturazione della psiche, con l’obiettivo di rendere conscio l’inconscio e rafforzare l’Io.
Citazione:
“L’obiettivo della terapia è rendere conscio l’inconscio, rafforzando l’Io.”
– Freud, L’Io e l’Es (1923)
Nota: La neuroplasticità osservata in studi contemporanei offre un supporto empirico al cambiamento strutturale promosso dalla psicoanalisi.
7. Ricerche sui sogni ed elaborazione emotiva
Neuroscienze: Il sonno REM è cruciale per l’elaborazione delle memorie emotive, grazie a un dialogo intenso tra l’amigdala e l’ippocampo, e favorisce l’integrazione delle esperienze affettive.
Collegamento freudiano: I sogni, considerati la “via regia” verso l’inconscio, offrono un’opportunità per esplorare desideri e conflitti nascosti.
Citazione:
“Il sogno è la soddisfazione (camuffata) di un desiderio rimosso.”
– Freud, L’interpretazione dei sogni (1900)
Nota: Le recenti ricerche neuroscientifiche suggeriscono che il sonno e il sogno svolgano un ruolo fondamentale nell’elaborazione e nell’integrazione emotiva, supportando l’analisi onirica proposta da Freud.
Conclusione
Sintesi: L’integrazione delle neuroscienze moderne con la psicoanalisi freudiana non intende ridurre i concetti psicoanalitici a meri circuiti neurali, ma arricchirli con evidenze empiriche che ne confermano la rilevanza.
Citazione finale:
“Dove era l’Es, deve subentrare l’Io.”
– Freud, Nuovi consigli sulla tecnica della psicoanalisi (1933)
Nota: Questo dialogo interdisciplinare favorisce una comprensione più profonda delle dinamiche psichiche e dei processi terapeutici, aprendo nuove prospettive sia per la pratica clinica che per la ricerca neuroscientifica.
Riferimenti bibliografici
Freud, S. (1900). L’interpretazione dei sogni.
Freud, S. (1895). Studi sull’isteria.
Freud, S. (1915). Metapsicologia.
Freud, S. (1917). Introduzione alla psicoanalisi.
Freud, S. (1923). L’Io e l’Es.
Freud, S. (1933). Nuovi consigli sulla tecnica della psicoanalisi.
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