A passo d'uomo, uno alla volta
- Maurizio Silvestri
- 1 mag 2021
- Tempo di lettura: 4 min
Aggiornamento: 3 mag 2021

il creatore del video:
Il video e' stato fatto in occasione del 1 maggio 2021 per la festa dei lavoratori .
Poco alla volta sono stati costruiti grattacieli, così noi tutti scriviamo attimo per attimo la nostra storia e ciò che scriviamo, a differenza del tempo che scorre, rimane a lungo, come i palazzi tirati su pilone dopo pilone. Buon primo maggio.
commento del Doc
Bello il parallelo tra ciò che scriviamo e ciò che sono i palazzi tirati su... collegare la scrittura a questa costruzione è molto bello anche in relazione a quello che possiamo guardare girandoci indietro e andando a rileggere quello che abbiamo scritto sono tracce tracce di qualcosa di unico di quel momento lì di quell'emozione lì di Come eravamo in quella situazione speciale unica..
il creatore del video:
Sì per questo penso si suol dire... Il lavoro ripaga sempre. Perché quando è fatto con partecipazione lascia sempre una emozione indelebile, non solo economicamente ma anche in termini di soddisfazione.
un intervento in chat:
A vedere quei operai così in alto tranquilli, mi vengono i giramenti di testa a me .
Comunque se ricordo bene, tanti sono morti sul lavoro. Quindi non erano eroi, ma altro. Forse schiavi?
commento del doc:
Partendo dal presupposto che non sappiamo molto di queste persone a me sembra carino fare un passo in più ovvero chiederci se nelle nostre proiezioni rispetto a quello che vediamo Oh che vogliamo vedere da ciò che osserviamo... c'è qualcosa di noi andiamo al di là di queste persone in carne ed ossa ma vediamo cosa ci evocano a partire da quello che cogliamo in questa foto... è bello pensare due prospettive così diverse una legata all'eroe Indomito e senza paura Che ha costruito mirabili grattacieli l'altra visione quella opposta legata allo schiavo e alla morte che lo schiavo subisce in relazione a questa sua condizione... potremmo Allora chiederci aldilà della condizione reale che hanno vissuto queste persone qualcosa di più dell'inconscio e lo veniamo a scoprire forse anche della Dimensione proiettiva l'inconscio ci vuole vedere schiavi schiacciati dalla morte o eroi dediti a qualcosa che rimarrà nel tempo a testimonianza di una grandezza di impegnio ? Io non ho la risposta ma una domanda me la porrei... a partire dalle proiezioni che tendenzialmente facciamo di qualcosa non è così facile da capire cosa sia...
prendendo le due posizioni come due estremi potremmo vedere l'inconscio come cio che emerge fortemente quando siamo schiacciati da una angoscia che ci riduce schiavi e l'unico modo di fronteggiare questa angoscia e' relativa al dovere... il dovere con cui ci sentiamo schiavi di cio a cui non riusciamo cosi facilmente a sfuggire... l'estremo di questa visione dell'inconscio legata alla angoscia che ci rende schiavi nelle mani di un padrone (l'inconscio) in grado di schiacciarci e ben rappresentata nel romanzo di kafka il processo... la visione opposta legata all'eroe che costruisce ed e in grado di crare mirabili cose con il proprio amore e il proprio impegno... e ben rappresentato come dimensione inconscia legata al romanzo familiare caratteristico dei sogni ad occhi aperti... tanti sono i romanzieri che hanno scritto di imprese eroiche e costruttive la proiezione del desiderio di grandezza e di vincere quella dimensione di dimenticanza ben si allinea con la fantasia di cui i romanzi ci parlano rispetto agli eroi cosi rappresentati...
dove sta il messaggio dove si mostra qualcosa dell'inconscio: nessuna delle due e' sbagliata ed entrambe mostrano qualcosa dell'inconscio... 1) legato alla formazione di quello che freud definirebbe un sogno ad occhi aperti nel suo romanzo faminiliare del nevrotico 2) legato alla dimensione dell'angoscia e del sentirsi schiavi che mostra una dimensione dell'inconscio legata piu al senso di schiacciamento e di morte che possiamo sperimentare quando ci avviciniamo a toccare la natura di qualche trauma legato alla "dimensione mortifera" caratteristica di cio che ha impedito in passato di poter vivere qualcosa di fondamentale della propria esistenza emotiva o affettiva.
il creatore del video:
Da una lato uomini sul ciglio del baratro a 400 m di altezza fanno riflettere sulle troppe morti sul lavoro ancora oggi, sullo sfruttamento che non è ancora stato eliminato neppure nel 2021. Dall'altro osservando bene i loro volti e lo spirito di sacrificio e determinazione che impiegano, capendo il periodo storico di grande sviluppo economico che il loro paese stava attraversando con il boom dei grattacieli e successivamente economico a Manhattam, loro stavano contribuendo letteralmente a rende grande la loro città, mattone dopo mattone, poco alla volta...per questo motivo il rischio e il sacrificio che si prendevano poteva avere un valore di ricompensa quantomeno morale, simboleggiava lo spirito di quell 'epoca, la solidarietà tra lavoratori stessi e nei confronti del paese perché sapevano che avrebbero portato a termine qualcosa di grandioso. Ed è una gran bella metafora pensare che qualcosa di grandioso possiamo fare ciascuno di noi nella costruzione della nostra vita
altro intervento in chat:
Bellissima questo video.
Bruno e' un creativo.
Uno dei piu' grandi fotografi del bianco e nero ( nn ricordo il nome) pubblico' una raccolta dei suoi capolavori tra cui questa sequenza di foto che immortalavano i lavoratori mentre costruivano questi grattacieli altissimi.
Come vediamo nn esistevano misure di sicurezza.Certamente questi lavoratori furono spinti da 2 elementi : la necessita' di guadagnare x vivere e l'altra il coraggio o temerarieta'. Evidentemente nn soffrivano di vertigini.Mi impressiona la scioltezza con cui si muovono su queste travi d'acciaio come fossero a 1 metro d'altezza, mentre vefiamo che si tratta di altezze vertiginose .
Regalai questa raccolta in cui c'erano anche queste foto ma altre meravigliose e riproducevano la vita i volti delle persone comuni. Volti e sguardi eloquenti della loro condizione. In esse si poteva " leggere" a prescindere dal contesto in cui furono immortalati
DIGNITA'!. Mi faro dire il nome del Fotografo a distanza di tempo mi farebbe piacere rivedere le sue opere che dicono molto !
grazie!
Considerazione Doc oltre la psicologia che sonda l'Anima di noi umani penso che l'arte, dalla fotografia , pittura e musica " Vede" e descrive molto bene le emozioni .Parlano con il loro linguaggio dell'Essere !
Comentarios